Psicoanalisi e teoria della complessità – Al Literacy 2019

Per il Complexity Literacy Meeting Nazionale 2019, Gabriele Lenti – Psicologo, Psicoanalista SIPRe, Psicoterapeuta, Specialista in Psicologia Clinica – presenta come Autore il Libro:
Gabriele Lenti, Psicologo, Psicoanalista SIPRe, Psicoterapeuta, Specialista in Psicologia Clinica. Nel corso degli anni 1996-2019 ha condotto un centinaio di conferenze divulgative e scientifiche in Italia e all’estero sul tema Psicoanalisi e Complessità. In particolare, ha tenuto seminari all’Università di Genova e di Torino. È stato anche formatore in varie scuole di psicoterapia. Ha al suo attivo numerosi articoli su riviste specializzate e cinque libri sull’argomento, uno dei quali pubblicato negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Attualmente partecipa a due gruppi di lavoro: Dedalo, studi sulla complessità e Complexity Institute.
Il presente volume è una trattazione densa e articolata sul controverso rapporto tra i procedimenti conoscitivi delle scienze della natura e delle scienze dell’uomo. Il “pensiero complesso” renderebbe intelligibili fenomeni alquanto differenti tra loro, abilitando l’analogia a strumento per pensare di inestimabile valore. La contaminazione voluta tra discipline agli antipodi nella tradizione scientifica trova qui un tentativo di corrispondenza del quale conosciamo solamente i vagiti. La psicoanalisi inoltre è da sempre un passo avanti e uno indietro nei propri riferimenti euristici rispetto alla scienza nel suo insieme e per questo è sempre alla ricerca di un rapporto organico con essa. Ormai comunque ogni psicoanalista dovrebbe conoscere i contributi che il paradigma sta elargendo in ogni angolo del sapere, anche perché i nuovi modelli clinici dalla teoria del campo, alla teoria delle relazioni oggettuali, agli approcci relazionali più recenti, intersoggettivisti o interpersonalisti danno per scontati riferimenti teorici propri della teoria della complessità. Il sospetto degli addetti ai lavori per i contributi meta-clinici come il mio, non è giustificato. Anche perché l’ignoranza fiorisce dove viene meno un vertice osservativo peculiare e legittimo ancorché plurimo e costruttivistico.