La curiosità di Lidia Baldecchi Arcuri verso “Il comune denominatore”, la capacità di connettere diversi campi del sapere umanistico attraversa tutta la sua vita di pianista e di insegnante, ne costituisce ciò che lo psicologo James Hillman chiamava “il codice dell’anima”, tra vocazione e destino.
Né biografia artistica né manuale di pianoforte (pur avendo una parte centrale dedicata alla tecnica pianistica), questo libro è strutturato in forma di sonata ciclica, aperta alle divagazioni, dove alcune questioni fondamentali tornano e si sviluppano naturalmente. Quali i princìpi che ritornano e le connessioni tra la musica, il teatro, l’architettura, le leggi dell’universo, la sezione aurea e la storia dell’uomo? Cosa ci permette di percepire e creare armonie e bellezza? Cosa significa trasmettere, insegnare, educare attraverso l’ascolto, con equilibrio tra metodo-struttura e spazio per la libertà individuale?