La giostra del tempo senza tempo – al Literacy 2019

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La giostra del tempo senza tempo

I Cambiamenti Climatici e il patto tra le generazioni

di Carlo Cacciamani

in corso di pubblicazione per Bonomo Editore

Per il Complexity Literacy Meeting Nazionale 2019, Carlo Cacciamani – fisico, attualmente coordinatore del Centro Funzionale Centrale al Dipartimento della Protezione Civile Nazionale – presenta come Autore il Libro:

La giostra del tempo senza tempo

Chi è l'Autore:

Cacciamani Carlo, Fisico, è da due anni coordinatore del Centro Funzionale Centrale al Dipartimento della Protezione Civile Nazionale. In precedenza è stato Direttore del Servizio Idro-Meteo-Clima di Arpae-ER. Ha lunga esperienza nel settore della meteorologia e del clima e sui sistemi di allertamento per la riduzione del rischio meteo-idrogeologico. E’ autore di molti articoli scientifici e divulgativi nel settore e ha insegnato per alcuni anni meteorologia all’Università di Bologna come professore a contratto. Ha collaborato nella realizzazione del reading teatrale “la margherita di Adele”, testo di Marco Vignudelli, che tratta argomenti connessi al cambiamento climatico.

Breve descrizione dei contenuti del Libro (dalla bandella laterale):

I cambiamenti climatici sono una realtà incontrovertibile e determinano grandi impatti sugli ecosistemi terrestri e marini, sul rischio idrogeologico, la salute delle persone e degli animali, le attività produttive, la biodiversità delle specie vegetale e animale e tanto, tanto altro ancora. Il trend di crescita delle temperature, già osservato (un grado in cento anni), è destinato a persistere se non verranno drasticamente ridotte le emissioni di gas “serra”. Se questo non dovesse accadere già dai prossimi 20-30 anni gli impatti, già presenti, si faranno via via più pesanti e di conseguenza le future generazioni vivranno, molto probabilmente, in un mondo molto meno ospitale di quello che ci hanno lasciato i nostri genitori. E allora, cosa potrebbe dire un giovane della seconda metà di questo secolo, ad un giovane di adesso? Il romanzo, attraverso il racconto fantastico di un dialogo tra una coppia di giovani che vivono nel 2019 e una che vivrà nel 2080, cerca di rispondere a questa domanda e apre il grande tema della responsabilità della generazione attuale, verso quelle future. Al romanzo, che abbraccia tanti temi che riguardano il cambiamento climatico, fanno seguito delle schede di approfondimento sui temi “toccati” nel racconto, curate da colleghi ed amici dell’Autore, esperti dei vari settori.

Ecco come Carlo Cacciamani indica le possibili declinazioni in ambito sistemico e complesso che scaturiscono dalla lettura del libro:

L’idea di scrivere questa breve storia nasce da due seminari che tenni il 31 maggio e il 1 giugno del 2018 assieme alla collega climatologa Elisa Palazzi, ricercatrice dell’Istituto ISAC-CNR di Torino, a Pordenone, su invito di “Terrae – Officina della sostenibilità” (Terra-e è un’associazione di cittadini di Pordenone che promuove stili di vita sostenibili. Sito web: www.terra-e.it). Dovevamo parlare, nei due giorni, ai cittadini e a un bel numero di classi di studenti di Scuola Superiore, del cambiamento climatico e dei suoi impatti, con un particolare focus sugli ecosistemi montani. Dopo un’introduzione generale di Elisa sullo stato attuale del clima del pianeta, i suoi possibili scenari futuri e le cause fisiche che ne determinano l’evoluzione, approfondimmo il tema degli impatti dei cambiamenti climatici sugli ecosistemi e sulle attività dell’uomo. La discussione che ne scaturì con quegli studenti ci lasciò un po’ imbarazzati e approfondì nelle nostre coscienze un certo senso di colpa di generazione che ha contribuito a produrre questo stato di cose. Per di più, essendo anche studiosi del Clima, ci parve evidente quanto anche tutto il nostro darci da fare, da anni, per portare all’attenzione il problema climatico non avesse, purtroppo, prodotto sostanziali cambiamenti nelle decisioni dei potenti del mondo ad attuare politiche efficaci di riduzione delle emissioni di gas serra e a mettere in atto politiche di adattamento per ridurre i danni dagli impatti del climate change. Comprendemmo che forse qualcosa di più, e anche di diverso, debba essere pensato ed attuato per far capire al maggior numero di persone possibile la drammaticità del problema e quanto sia urgente riconsiderare la direzione di sviluppo. E allora, da quel giorno di fine maggio, ho pensato che il primo passo da compiere dovesse essere proprio quello di operare per far sviluppare questa consapevolezza, permettendo, in qualche modo, di far “incontrare” e dialogare due generazioni, una attuale e una futura. Ovviamente un colloquio del genere può realizzarsi solo attraverso una trovata tipica da film di fantasy, anche se la trama del film è fortemente ancorata alla realtà della Scienza. L’idea è che da un tale dialogo, durante il quale la futura generazione mostra apertamente i risultati delle politiche non attuate dall’attuale, indotte da un evidente disinteresse generazionale, possa far crescere, in quest’ultima, proprio quella maggiore consapevolezza che oggi di fatto non esiste. Durante il racconto vengono “toccati” i tanti aspetti del cambiamento climatico e dei suoi impatti, le misure di mitigazione e di adattamento, per ridurre i rischi che potranno crescere in futuro. Ma non più di pochi cenni, appunto. Non avevo intenzione di scrivere un testo di scienza divulgativa. Avevo intenzione di scrivere un racconto che facesse leva sugli aspetti emozionali, prima di tutto, per suscitare poi, come conseguenza, l’esigenza di saperne di più, anche degli aspetti più tecnici, che è prodroma alla possibilità di cambiare direzione e stile di vita. Ho chiesto a colleghi amici, esperti di settore, di sviluppare queste schede, che hanno accettato di aiutarmi in questo “esperimento” di divulgazione scientifica a più mani.

Un’amica carissima, che ha letto una prima versione del romanzo, ha detto che quello che secondo lei io avrei fatto è realizzare un disegno complessivo che avevo in testa fin dall’inizio, aggregando “pezzi” difformi, mescolando “scienza ed emozioni”, “cuore e cervello”. In realtà l’amica ha colto in parte nel segno, perché questa era all’inizio solo una speranza, non sapevo affatto che ci sarei potuto riuscire, ammesso che ci sia riuscito. Devo dire che, mettendo assieme tutti questi “pezzi”, racconto e prefazione, le schede e i commenti, ho avuto la stessa emozione di quando si compone un puzzle e solo alla fine ci si rende conto che tutti quei pezzi messi assieme compongono il disegno che si voleva far apparire, quasi per miracolo. E anche le schede, man mano che le leggevo, mi apparivano unite le une con le altre come se ci fosse un filo immaginario tra loro, per costituire un “unicum” che credo possa rappresentare le varie problematiche che il tema del cambiamento climatico ha in sé, che spaziano dagli ambiti strettamente scientifici a quelli sociali ed economici, passando attraverso la vita delle persone in maniera diretta.

Come si differenzia questo libro da altri testi simili?

La differenza fondamentale che vedo da altri esperimenti di narrativa connessa ad argomenti scientifici, è che la “storia” quasi da libro di fantascienza “non” è una scusa per scrivere un testo divulgativo, ma è un racconto di fantasy profondamente mescolato alla scienza. E’ un mix di racconto e di scienza, che si “passano la palla” per così dire, a turno. Ho cercato di far leva sulle emozioni per far crescere un interesse reale nelle persone, che i soli strumenti della divulgazione, fatti di grafici e tabelle, non riescono a far crescere. La necessità di modificare uno stile di vita può solo, a mio parere, nascere se si comprende un problema facendo leva sulle emozioni che possono scaturire da un racconto che tratta storie di persone, e poi le emozioni a loro volta trainano l’esigenza di saperne di più attraverso la ragione. Lo scopo iniziale era mettere assieme cuori e cervelli, appunto: emozioni e ragione. Potrei definirlo un percorso “circolare” che ricorda, per un verso, l’eterna ghirlanda brillante di Douglas Hofstadter, dove l’inizio (le emozioni) e la fine (la ragione) si incontrano ciclicamente e, per l’altro, l’ antica “giostra del tempo senza tempo” che il titolo richiama, dove i giovani di ieri, e gli anziani di domani, si divertono a girare, seduti sui cavallini e i pesciolini di legno, mentre un’allegra musica li accompagna, felici per la serenità, prima perduta e poi ritrovata, grazie a quella virtù fondamentale, che alcuni chiamano speranza.

Scarica la scheda del libro “La giostra del tempo senza tempo”:

Per sapere di più sul prossimo Complexity Literacy Meeting:

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Per approfondimenti:

Guarda il sito “Climalteranti.it” dedicato al cambiamento climatico ed all’analisi critica delle voci negazioniste sulla tematica climatica

Guarda l’intervento di Carlo Cacciamani all’incontro Jump2018 – RedX “I conflitti e le emergenze davanti alle nuove tecnologie”

per informazioni:
complex.institute@gmail.com

Cell. +39-327-3523432

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