Dentro la società interconnessa – al Literacy Meeting 2016 di Udine

Piero Dominici - Complexity Literacy Meeting

Dentro la società interconnessa

Prospettive etiche per un nuovo ecosistema della comunicazione

di Piero Dominici

pubblicato nel 2014 da Franco Angeli Edizioni

Per il Complexity Literacy Meeting 2016 di Udine, Piero Dominici – Professore Aggregato di Comunicazione pubblica e di Sociologia della devianza presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli studi di Perugia – ha scelto di presentare come Autore: 

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Chi è l'Autore:

(PhD) Professore Aggregato di Comunicazione pubblica e di Sociologia della devianza presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli studi di Perugia.

Formatore professionista, è membro dell’Albo dei Revisori MIUR e fa parte di Comitati scientifici anche internazionali. Si occupa da vent’anni di complessità e di teoria dei sistemi con particolare riferimento alle organizzazioni complesse ed alle tematiche riguardanti cittadinanza, democrazia, etica pubblica. Svolge attività di ricerca, formazione e consulenza presso organizzazioni pubbliche e private e partecipa a progetti di rilevanza nazionale e internazionale, con funzioni di coordinamento. Relatore a convegni internazionali, collabora con riviste scientifiche e di cultura.

Tra i libri pubblicati: “Dentro la Società interconnessa. Prospettive etiche per un nuovo ecosistema della comunicazione“, Franco Angeli, 2014; “La comunicazione nella società ipercomplessa. Condividere la conoscenza per governare il mutamento“, Franco Angeli, 2011; “La società dell’irresponsabilità. L’Aquila, la carta stampata, i “nuovi” rischi, le scienze sociali“, Franco Angeli, 2010; “La comunicazione nella società ipercomplessa. Istanze per l’agire comunicativo e la condivisione della conoscenza nella Network Society“, Aracne Ed., 2005

Breve descrizione dei contenuti del Libro (dalla bandella laterale):

L’attuale ecosistema della comunicazione, fondato su un’economia della condivisione e dell’immateriale, ci porta a riflettere criticamente e valutare le straordinarie potenzialità, ma anche le numerose criticità, della moderna prassi comunicativa e tecnologica: un cambiamento radicale di codici, culture, modalità di produzione e condivisione, gerarchie (processi di disintermediazione e re-intermediazione) – una vera trasformazione antropologica (1996) – dalle numerose implicazioni in termini di cambiamento di paradigma, ma anche e soprattutto di ripensamento degli stessi concetti di cittadinanza e inclusione (non solo digitale), con ricadute notevoli su identità e soggettività in gioco. Una rivoluzione di tale portata, legata a molteplici variabili e concause, da occasione irripetibile di innovazione sociale e mutamento, rischia concretamente di rivelarsi l’ennesima opportunità per élites e gruppi sociali ristretti (esclusività vs. inclusività), a causa di tanti fattori e variabili: digital divide, cultural divide (troppo a lungo sottovalutato), nuove asimmetrie (istruzione ed educazione strategiche -> analfabetismo funzionale, povertà educativa), la marginalità di una Politica – sempre più “ancella” di poteri economici e della tecnocrazia – incapace di definire strategie sistemiche di lungo periodo e in chiave transnazionale. Questa (iper)complessità sociale, oltre ad una rinnovata attenzione per le regole e i diritti, richiede urgentemente un approccio alla complessità ed una visione sistemica (scuola e università “non preparate” e strutturate secondo logiche “altre”), in grado di evitare spiegazioni riduzionistiche e deterministiche; ma richiede anche, e soprattutto, una rinnovata sensibilità etica capace anche di formulare nuovo ipotesi e non soltanto di adeguarsi alla nuova prassi tecnologica e scientifica.

Quali sono secondo Piero Dominici le possibili declinazioni in ambito sistemico e complesso che scaturiscono dalla lettura del libro:

“Le possibili declinazioni (e sviluppi) riguardano da vicino gli obiettivi che hanno alimentato fin dall’inizio il progetto di questo lavoro. Infatti, la nostra attenzione è stata posta sull’importanza di una prospettiva sistemica, oltre che multidisciplinare, nell’analisi di “oggetti” che dobbiamo imparare a vedere/riconoscere come “sistemi” (e non viceversa) e che sfuggono alla tradizionali categorie e definizioni; e, nel far questo, la nostra riflessione si è posta i seguenti obiettivi: a) provare a definire i “confini” di questa ipercomplessità, caratterizzata da limiti sempre più impercettibili tra natura e cultura, naturale e artificiale, tra umano e non umano, prestando particolare attenzione al contesto globale di riferimento o, per meglio dire, al “nuovo ecosistema” (1996) – che abbiamo successivamente definito Società Interconnessa; b) formulare ipotesi e domande – peraltro, in una fase in cui tutti propongono soltanto risposte e soluzioni semplici a problemi che sono, evidentemente, complessi – rispetto alla possibilità di un Nuovo Umanesimo per questa civiltà ipertecnologica e del rischio (Beck); un Nuovo Umanesimo che – come affermato più volte in passato – parta proprio dal ripensamento complessivo del sapere, dello spazio tra i saperi (e, ad un secondo livello, tra le competenze) e, soprattutto, dello spazio relazionale (libertà è responsabilità*- centralità dei processi educativi); che ponga la Persona*, e non la Tecnica, al centro del complesso processo di mutamento in atto; un Nuovo Umanesimo che non consista soltanto nella – per certi versi – scontata, oltre che antistorica, riaffermazione di certi valori (fondamentali) magari calati dall’alto, in un contesto storico globale completamente differente, segnato da un preoccupante “vuoto etico”(Jonas), da indifferenza e torpore morale, da incertezza e precarietà divenute ormai condizioni esistenziali; dal trionfo dell’individualismo, di nuove asimmetrie e dal conseguente indebolimento del legame sociale. Un Nuovo Umanesimo che deve necessariamente ridefinire certe categorie (umanità, identità, dignità, Persona, valore, diritti, relazione, comunicazione etc.) per poter ripensare l’essere umano nel mondo, all’interno di un rinnovato, oltre che complesso, rapporto con gli ecosistemi (torneremo anche sui “sistemi complessi adattivi”) e con innovazioni tecnologiche rivoluzionarie e, in molti casi, invasive.”

Scarica la scheda del libro “Dentro la società interconnessa”: 

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Ecco alcune recensioni del libro:

per informazioni:
complex.institute@gmail.com

Cell. +39-327-3523432

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