Complexity Literacy (Web) Meeting 2021

Scopri i libri presentati all'edizione web nazionale 2021:

Dante per Manager di Enrico Cerni

Dietro ogni terzina di versi si nasconde uno spunto manageriale. Tutto sta a scoprirlo, con la mente ben aperta e la volontà di ritrovare nelle aziende del XXI secolo il piacere di quel viaggio verso l'alto qui compiuto da Dante Alighieri proprio sette secoli fa. Qui i pensatori del management di oggi fanno capolino accanto a Ulisse, a Paolo e Francesca, al conte Ugolino. Personaggi che affiorano alla memoria di lettrici e lettori indicano sulla mappa dantesca gli itinerari possibili e l'equipaggiamento utile per gestire persone e risorse, soprattutto in tempi complessi come gli attuali.

Startupper in azienda di Roberto Battaglia

Le organizzazioni sono piene di persone con capacità imprenditoriali inespresse che non sempre trovano le condizioni adatte per rivelare pienamente il loro potenziale. La conseguenza? Nel migliore dei casi si adattano e fanno diligentemente quanto viene loro ordinato, per evitare di vedersi rallentata la carriera. Nei casi peggiori si rassegnano, demotivate fino alla frustrazione. In alcune situazioni arrivano a lasciare l'azienda. E la cosa singolare è che qualche manager considera queste decisioni opportunità inaspettate (un irrequieto in meno da gestire), piuttosto che occasioni mancate e una perdita secca di capitale intangibile. Insomma, le aziende non rappresentano generalmente il posto ideale per fare lo startupper. La buona notizia è che un numero crescente di organizzazioni (anche fra quelle più tradizionali e regolate) si sta chiedendo come si possano gestire l'energia e l'intraprendenza interna senza ucciderle nella culla.

Verso un umanesimo della vita organizzativa

Verso un umanesimo della vita organizzativa di Erica Rizziato

Quali competenze potranno far fronte alle sfide della complessità? Quali forme potranno garantire l'esistenza di organizzazioni sane in termini economici, di efficienza, efficacia, sostenibilità, senso e motivazione? Su quali basi si potrà pensare a forme di smart working sostenibili? Per rispondere a queste sfide il libro propone un cambio di paradigma, una nuova visione della persona e dell'organizzazione ed una metodologia che le connette in modo sinergico e generativo: la metodologia per la leadership orizzontale e le organizzazioni integrate (LOOI). Ispiratasi alla buona pratica realizzata nella Olivetti di Adriano e al lavoro dello psichiatra Bernard Lievegoed, la metodologia è il risultato di un lungo progetto internazionale di ricerca-azione. Essa permette di far diventare le organizzazioni delle moderne "comunità" di senso umano e sociale, delle "organizzazioni integrate".

Learning organization di Alessandro Donadio

Cruciale per chi si occupa di formazione, ma anche per i vertici aziendali, questo testo, grazie a numerose esperienze narrate e al coinvolgimento di protagonisti innovativi, vuole fornire un punto di vista sistemico e articolato per promuovere il disegno di learning organization.

Il secolo della fraternità di Mauro Ceruti e Francesco Bellusci

Il tempo della complessità può essere il tempo della fraternità. Nel nostro sistema planetario, trasformato da un rapido e simultaneo aumento di potenza tecnologica e di interdipendenza, tutto è necessariamente in relazione. La pandemia ha messo in evidenza che nessuno si salva da solo: la fragilità ci accomuna. La fraternità rimane la promessa mancata della modernità, che però potrà essere la protagonista nel XXI secolo, dopo che la libertà e l'uguaglianza lo sono state nei secoli XIX e XX. E se queste si sono affermate, pur ancora debolmente, attraverso il conflitto sociale e con la mediazione del diritto, la fraternità deve diventare un modo dell'esserci umano. Essa si fonda sul sentimento di una mutua appartenenza e si vive nella coscienza di far parte della stessa comunità e di agire in questo senso. Oggi, per la prima volta nella storia dell'umanità, la fraternità può diventare, nel pericolo che tutti accomuna, concretamente universale.

La firma della complessità di Alessandro Pluchino

Che differenza c'è tra una cosa complicata e una complessa? È più complesso il nostro cervello o la società globalizzata? Esiste una "firma" della complessità? In questo saggio, l'autore cerca di rispondere con chiarezza e semplicità, ma senza mai abbandonare il rigore scientifico, a queste e a molte altre domande, accompagnando per mano il lettore in un affascinante viaggio interdisciplinare, fino al cosiddetto "margine del caos", alla scoperta delle leggi che regolano l'emergere della complessità nel mondo fisico, biologico e sociale.

Le ragioni del dubbio di Vera Gheno

Guardiamoci intorno: quante sono le persone che intervengono nelle discussioni senza alcuna competenza specifica pensando di averla? Quanti criticano gli esperti con un «Io non credo che sia così» dall’alto di incrollabili certezze? Ci siamo abituati un po’ troppo a parlare e a scrivere senza fermarci prima un attimo a pensare, e rischiamo così di far sempre più danni. Perché le parole non sono mai solo parole, si portano dietro visioni differenti della realtà, tutte le nostre aspirazioni e le nostre certezze: ovvio che possano generare conflitti e fare male. Ma possono anche generare empatia e fare del bene, se impariamo a usarle meglio.

Le vie del senso di Annamaria Testa

Siamo oggi sottoposti a un inarrestabile flusso di informazioni, di testi, di immagini. Interrogarsi criticamente sul senso dei discorsi e sulla loro intenzione è decisivo per comprenderli ed essere davvero liberi. Usando con accortezza le parole è infatti possibile non solo interpretare ma anche deformare e manipolare i dati di realtà fino a costruire e sostenere tesi diametralmente opposte. Annamaria Testa smonta e rimonta gli elementi di base della comunicazione, e lo fa con rigore e immaginazione.

Il futuro nelle radici di Fabrizio Pezzani

La lettura attenta della storia è indispensabile per interpretare come nei fatti che avvengono si possano capire le relazioni tra cause ed effetti nei lunghi tempi che attraversano i secoli e come la storia si ripeta non in modo meccanicistico ma seguendo una sorta di pendolo che oscilla sempre tra la spinta verso l'unione e la collaborazione e una opposta verso il conflitto sociale non solo tra Paesi ma anche tra singole persone, come avviene oggi in una sorta di scontro quotidiano. L'alternarsi di questi periodi dimostra la difficoltà di trovare un equilibrio stabile in un dinamismo incessante che fa oscillare il pendolo della storia rischiosamente tra i suoi estremi.

Responsabili di Stefano Zamagni

Che cosa significa oggi «essere responsabili»? Se è relativamente facile rispondere quando è questione di comportamenti dei singoli, le difficoltà sorgono quando entrano in gioco azioni che riguardano la collettività. Chi è, ad esempio, responsabile delle disuguaglianze crescenti, della disoccupazione, della povertà, dei disastri climatici? E che cosa accadrà nella società dei big data e dei social network, dove le smart machine potranno «pensare» e decidere? Nel mondo iperconnesso e globalizzato ogni azione si carica di conseguenze non volute, e spesso neppure immaginate. Essere responsabili allora non è solo non fare il male - è questa la responsabilità come imputabilità - ma è agire per il bene e, nel mercato, adottare comportamenti che affermino la responsabilità come prendersi cura.

Incoscienza artificiale di Massimo Chiriatti

Una macchina intelligente in grado di prendere decisioni al posto dell’uomo: se pensiamo sia questa la definizione di intelligenza artificiale, sbagliamo. Anche se sempre più sofisticate, infatti, le macchine sono pur sempre dei meri esecutori di istruzioni impartite dall’uomo sotto forma di numeri e formule, che poco hanno a che vedere con facoltà tipicamente umane come le emozioni, il coraggio, la responsabilità o l’immaginazione.

Ti spiego il dato di Donata Columbro

I dati sono attorno a noi, li produciamo mentre camminiamo, mentre ascoltiamo la musica, quando mandiamo messaggi agli amici, quando acquistiamo online, quando scriviamo un post sui social. Si traducono in dati le nostre funzioni corporee, le calorie che ingurgitiamo, i pannolini che cambiamo, le preferenze politiche che accordiamo. Interpretiamo dati quando leggiamo l'etichetta degli ingredienti di una merendina al supermercato, dove la decisione di disporre i prodotti sugli scaffali proprio in quel modo è stata presa... leggendo altri dati. I giornali citano numeri e statistiche tutti i giorni e, durante le elezioni o in periodi come questo che stiamo vivendo, arrivano in prima pagina rappresentati in mappe e grafici che nessuno ci ha insegnato a leggere, a capire veramente.

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